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Le PAROLE sono importanti, ma devono essere SINCERE


Cuori Ribelli,

tutti noi facciamo degli errori, ma il buono è che da essi possiamo sempre trarre qualcosa. Se non lo facessimo, sarebbe un vero peccato. Avremmo commesso solo uno scivolone, senza ricavarne nulla.

Il mio errore, quando decisi di condividere le mie storie con un pubblico, è stato quello di affidarmi a persone convinte di saperne più di me sul come si dovrebbe stare nel campo dell’editoria indipendente, ma non era vero, solo che io allora non potevo saperlo. Certa gente aveva dalla loro la “furbizia” spicciola di chi spera di vendere un prodotto accattivandosi il pubblico, fingendosi amici di tutti, melliflui in ogni interazione, e instaurando collaborazione spicciole con blog affatto professionali. Blog pronti a recensire bene ogni singolo libro capiti loro (gratuitamente) a tiro.

Quando vedo autori che ancora si prestano a buffonate come i review party o altri tipi di "recensioni su richiesta", provo quasi tenerezza. Devono avere davvero un ego in crisi per fare una cosa del genere.

Io me ne sono tirato fuori appena ho capito come giravano le cose e c’è voluto davvero poco tempo per rendermene conto.

Ho capito che tutti quei personaggi trattano libri e autori come merce, mentre io dalla mia avevo già allora un istinto acceso e in grado di guidarmi.

Non sottovalutate mai il vostro istinto.


L’unica cosa simpatica che mi è rimasta di quel periodo sono le interviste che mi capitava di rilasciare e visto che le interviste piacciono anche a voi, vi ripropongo a seguire quella rilasciata qualche anno fa per uno di quei tanti blog, uno uguale all’altro, tanto da non ricordarne i nomi.




- Spiega per chi non sa cosa significa la sigla LGBT.


È la sigla utilizzata per riferirsi a una comunità estremamente eterogenea come quella composta da lesbiche, gay, bisessuali e individui transgender. Tutti con vissuti propri e personalità ben distinte, ma riuniti in un unico acronimo.


- Mattina, pomeriggio, sera, notte che momenti preferisci della giornata per scrivere e quale per pensare?


Pensare sempre, ogni tanto mi piacerebbe rallentare un poco il flusso dei pensieri. Pensare tanto non è mai positivo, ma sempre meglio che non pensare affatto. Per quanto riguarda la scrittura devo riconoscere che la sera è sicuramente il momento in cui riesco a concentrarmi meglio e dedicarmi pienamente alla creazione di qualcosa di nuovo. La mattina invece è il momento delle idee.

​​

- Hai mai pensato di buttarti su un altro genere? Tipo Thriller, rosa, fantasy?


No, non l’ho mai pensato, ma mi intrigano i Noir.


- Uno scrittore o scrittrice che ti piace?


Diversi. Tutti quelli che mi conoscono sanno della mia passione per Gabriel Garcia Marquez, ma aspetto con ansia il nuovo lavoro di Audrey Niffenegger e quello di Taiye Selasi.


- Un libro che avresti voluto scrivere tu?


Quanto tempo abbiamo? Più che dei libri vorrei parlarti dei titoli che mi piacerebbe non fossero ancora stati usati per poterli fare miei: “Dell’amore e di altri demoni” e “La bellezza delle cose fragili”.


- I particolari dei tuoi personaggi sono inventati o li trovi nella gente che incontri?


I personaggi dei miei libri sono frutto di fantasia, ma mi piace studiare le persone, osservarle. Quello che mi propongo di fare è offrire storie con personaggi e situazioni che si sviluppino nella maniera più reale possibile. Non sono un grande fan delle storie troppo romanzate. Sognare va bene, ma il contatto con la realtà è più importante.


- Nelle tue storie c'è qualcosa che ti è veramente capitato? Sono curiosa, se la tua risposta è sì puoi dirci cosa?


Quello che succede all’inizio de L’universo Cospira mi è capitato veramente. Tutto quello che viene detto durante quel giro in macchina è stato detto sul serio, così come è vero tutto quello che il protagonista racconta durante la cena…


- Scrivi sempre di vita vera e cruda, cose reali e concrete che possono capitare a tutti, non ti è mai però venuta la voglia di scrivere qualcosa di dannatamente romantico con una storia semplice e con un finale felice e romantico? Scusa ma io sono per il lieto fine sempre e comunque, sono una sognatrice.


Credo di averlo fatto con In questa caldissima estate l’universo ci gira intorno, una storia più semplice con tanto di lieto fine non potrei scriverla. La verità però è che mi piace scrivere storie in grado di attivare un pensiero. Libri che ti costringono a una riflessione.


- Cosa diresti a un lettore per farti leggere e conoscere?


Direi, per l’appunto, che i miei libri offrono spunti di riflessione, magari su un mondo come quello LGBT che potrebbero non conoscere. Ne approfitterei.


- Vedo che sei anche portavoce dei diritti per gli omosessuali. Secondo te in Italia come siamo messi con questi diritti? Io credo che siamo ancora indietro anni luce, ma dammi un barlume di speranza.


In Italia, soprattutto nell’ultimo paio d’anni, abbiamo sicuramente fatto dei passi avanti, ma non basta. C’è ancora quell’atteggiamento che porta tutti a credere che concedere determinati diritti alla comunità LGBT sia frutto di una società che si sta scoprendo più “generosa”. Sbagliamo all’origine. Ci vengono riconosciuti nuovi diritti, ma viene fatto come se si trattasse di un atto di generosità e non è così. Vogliamo e ci vedremo riconoscere gli stessi diritti dei quali godono tutti gli altri, senza che per questo il resto della società sia legittimato a sentirsi magnanimo. Ce li vedremo riconoscere semplicemente perché ci spettano di diritto in quanto essere umani e cittadini paganti e onesti.


- Qualcosa che vorresti urlare al mondo ma non hai mai avuto il coraggio.


Pensate con la vostra testa, non fatevi ingabbiare in schemi mentali altrui.


- Un vaffanculo che vorresti dire?


A quegli autori che in privato ti scrivono “ti va scambio recensioni?”


- Ti viene data la possibilità di rinascere, in che epoca vorresti trovarti?


La dimensione artistica della Parigi di metà 800 mi intriga parecchio.


L'intervista finisce qui, spero vi siate divertiti a leggerla.


Un abbraccio,

Emiliano

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