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Cuori Ribelli,

qualche giorno fa ho accennato alla mia partecipazione a Coverbook, trasmissione radiofonica condotta da Francesco Sansone, in onda su RadioBase.

Per onestà e per fare in modo che ognuno possa leggere tutto quello che è stato detto durante il confronto e farsi un’opinione propria, vi riporto l’intero scambio.

La puntata andata in onda il 27 dicembre 2018 era incentrata sulla diatriba Romance VS Novel e quello a seguire è quanto ci siamo raccontati.

Ringrazio Francesco per l’ospitalità e l’eleganza con la quale ha condotto il confronto e ringrazio Lily Carpenetti per aver partecipando, distinguendosi per coraggio e cordialità.

Non mi ha convinto, ma confrontarsi fa sempre bene.


Ora mettevi comodi sul divano, come me, e godetevi lo scambio.



Francesco: «Oggi facciamo questo esperimento e sono contento che voi abbiate accettato il mio invito, perché andiamo a sviluppare un po’ la diatriba che c’è tra Novel e Romance, ma prima di andare a parlare tra di noi vorrei chiarire per il gli amici a casa e chi ci ascolta in auto la differenza che c’è tra Novel e Romance e per farlo utilizzo la definizione che ne dà il Modern Romance and Novel di George Moir, pensate nel 1842, in cui distingue, nell’ambito del romanzo, due classi: il Romance, in cui l’interesse della narrativa si svolge principalmente verso il meraviglioso con incidenti inconsueti, e il Novel, in cui gli avvenimenti sono adattati al normale corso degli eventi umani e dello stato moderno della società. Esempi di Romance dell’epoca vittoriana sono sicuramente Frankenstein, piuttosto che La Lettera Scarlatta, mentre, per quanto riguarda il Novel, uno fra tutti era Charles Dickens che con i suoi romanzi andava a sviluppare le tematiche sociali. Detto questo, iniziamo per galanteria dalla nostra Lily Carpenetti. Lily, con quale intento realizzi i tuoi romanzi, considerando che i tuoi Romance, appunto, hanno il compito di far svagare con la mente il lettore?»


Lilly: «Sì, appunto, io principalmente scrivo Romance e perciò si parte da una storia d’amore principale per poi arrivare a momenti di separazione della coppia, di problemi, e poi è d’obbligo il lieto fine, perché per il Romance questo è lo schema principale. Questo lo tratto nei miei romanzi, però, per quanto riguarda i racconti, mi è capitato anche di scrivere Novel.»


Francesco: «Sì, invece, Emiliano, tu cosa vuoi trasmettere con le tue opere che ricordiamo sono Novel, quindi più incentrate sulla realtà, sul contesto sociale, dove i personaggi si muovono all’interno di una realtà che serve a spiegarne alcuni effetti o alcune condizioni?»


Emiliano: «Beh, in parte ti sei risposto nella domanda, perché il motivo per il quale uno scrive un libro, almeno per la mia modestissima opinione, è comunicare un messaggio, quindi al di là di quella che è la storia, la storia va adattata al messaggio. Cos’è che tu vuoi comunicare con il libro? Quando il lettore chiuderà il libro, leggerà l’ultima pagina e lo metterà sul comodino, cosa vuoi che provi in quel momento? A me piace che il lettore chiuda il libro e pensi “ma io su questa cosa non ci avevo mai riflettuto”, “questo è un nuovo punto di vista”, “questo si adatta alla mia vita”, “questo può apportare modifiche alla mia vita, mi consente di spostare il punto di osservazione e guardare alla mia vita attraverso una prospettiva differente”. Parto col messaggio e poi intorno costruisco una storia.»


Francesco: «Eppure, fra Romance e Novel c’è una bella divisione. Il pubblico è diviso e alcuni attaccano gli aspetti dell’altro e viceversa. Secondo voi questa lotta, diciamo così, da cosa nasce? Quali sono i punti che permettono a un lettore di criticare l’altro e viceversa? Inizio con te, Lily.»


Lily: «Okay, allora, il Romance è letteratura d’evasione e, fondamentalmente, serve per svagarsi e far viaggiare la mente e non necessariamente ad attaccarsi alla realtà. Perciò chi legge Novel, letteratura considerata più seria, un po’ discrimina il Romance. Penso sia questo principalmente il problema, perché, difficilmente uno che legge Romance andrà a criticare la letteratura più seria. Avviene principalmente viceversa.»


Francesco: «Emiliano, tu cosa ne pensi invece?»


Emiliano: «Credo che Lily abbia ragione in questo senso, però è un po’ tanto generale parlare di Romance o di Novel. Bisogna capire qual è l’argomento che tratti nel tuo Romance e qual è l’argomento che tratti nel tuo Novel. Ci sei dentro quell’argomento? Okay. Il tuo argomento, nonostante sia un Romance, è affine alla realtà di un’identità comunitaria che è importante mantenere? Perché non tutti possiamo parlare di tutto. Ritengo che anche quando si scrive un Romance bisogna conoscere attentamente l’argomento del quale si parla e bisogna anche essere onesti con se stessi per capire quanto si è dentro quell’argomento, perché non basta creare due bei personaggi. Quei due bei personaggi saranno letti da una grande gamma di persone e non necessariamente tutti hanno solo il bisogno di evadere. Altri hanno anche il bisogno di identificarsi in qualcosa che possa essere riconoscibile.»

(pausa)


Francesco: «Poco fa Emiliano stava accennando al fatto che quando qualcuno scrive che sia un Novel o un Romance, deve essere in qualche modo consapevole di quello che va a descrivere. Emiliano, nella fattispecie, penso ti riferisca alle storie d’amore dei Romance MM che hanno come protagonisti due uomini, rapportati alla letteratura LGBT. Ci spieghi meglio questo tuo punto di vista?»


Emiliano: «Sì, provo a farlo nella maniera meno polemica possibile, perché in realtà mi spiacerebbe se venissi frainteso. Quello che succede è che io credo che, fino a qualche anno fa, probabilmente quaranta, cinquant’anni fa, era importante che se ne parlasse, quindi, forse, andava bene che lo facesse chiunque, perché noi avevamo bisogno, come comunità, che passasse il messaggio che amare una persona dello stesso sesso è normale. Non importava andare troppo nello specifico, perché l’importante era parlarne e questo perché, nel momento in cui tu parli molto di qualcosa, automaticamente, per la gente quel qualcosa diventa normale. Oggi la nostra comunità non ha più bisogno di quel messaggio lì. Oggi tutti lo sanno. Oggi, in realtà, è importante costruire un messaggio che sia valido e produttivo e di ispirazione per la comunità stessa. Quindi, quando si scrive, anche un “semplice” Romance, che è una categoria che io rispetto e che mi capita di leggere, va immaginato chi sarà il fruitore di quel prodotto e non necessariamente sarà qualcuno che ha solo bisogno di distrarsi, il che è legittimo e capita a tutti…»


Francesco: «Lily, tu cosa rispondi?»


Lily: «Allora, io mi trovo in parte d’accordo e in parte in disaccordo con quello che dice Emiliano. Mi trovo in accordo con quello che diceva prima riguardo all’identificazione, ma d’altra parte ci si può identificare con qualsiasi personaggio… che si guardi un cartone animato, una soap opera o si legga un Romance o un libro storico. Quello dipende dall’abilità dello scrittore far identificare il lettore con il proprio personaggio. Per quanto riguarda far passare un messaggio, sì, questo è importante e crescendo come autori lo si impara. Infatti anch’io quando ho cominciato, magari, erano racconti un po’ più leggeri, mentre adesso cerco sempre di inserire anche il tema sociale. Però non è questo lo scopo del Romance, mentre, invece, è quello del Novel. Il Romance si rivolge principalmente a donne, perciò anche trattando un MM, difficilmente verrà letto da un ragazzo gay. Può capitare e mi è capitato e mi ha fatto piacere ricevere anche dei complimenti e delle critiche, però, principalmente, i Romance vengono scritti da donne per donne anche quando si tratta di MM.»


Francesco: «Però io, voi lo sapete, ci conosciamo da tempo tutti quanti, no? Io ho avuto modo di leggere diversi Romance e diversi Novel e, come diceva giustamente Lily, il libro lo fa il talento dell’autore, ma, a volte e con questo non voglio fare polemica, perché rispetto tutti gli autori e tutte le autrici che si prestano a scrivere un’opera, perché un’opera va sempre rispettata perché c’è un lavoro dietro, a volte però, nel leggere certi Romance, soprattutto quando c’è stato poi l’ammasso, la moda dei Romance MM, molte storie sembravano mascherare una coppia eterosessuale in una coppia gay. Per fortuna adesso il livello è migliorato, però questo ha fatto in modo che ci fosse una percezione del rapporto omosessuale che fosse quella del Romance. Forse è a questo che si riferisce Emiliano.»


Emiliano: «È assolutamente questo. Adesso io non vorrei ma, al di là di ciò che è Romance e di ciò che è Novel, ci sono degli studi un po’ più seri di quello che facciamo noi, di quello che faccio io sicuramente, che studiano proprio la differenza nell’approccio alla vita in rapporto al proprio genere. Tu dirai “perché mi dici questo?” perché io non nasco autore, io sono autore da pochissimo, ma sono lettore da moltissimo. Ancora prima che immaginassi di pubblicare un libro, mi sono avvicinato alla letteratura MM, perché da uomo gay avevo necessità, anche se si trattava di un semplice Romance, di ritrovarmi, perché non è vero che l’amore è amore, un sentimento universale che tutti viviamo nello stesso modo… È una banalità. Non solo è una banalità, ma è pura menzogna. Un uomo vive l’amore in un modo e non importa se questo è indirizzato verso una donna o un altro uomo, la donna vive quel sentimento in un altro modo, perché... sembrerà brutto dirlo, ma l’amore non parte dal cuore, ma dal cervello e il nostro cervello funziona in maniera differente. Reagisce agli stimoli in maniera differente, reagisce alle situazioni in maniera differente, perché è il nostro stesso genere e il modo in cui veniamo cresciuti in quanto appartenenti a quel genere che fa sì che si applichino certi sistemi e certe reazioni. Perché dico questo? Perché da lettore mi sono avvicinato ai Romance, avendo voglia di identificarmi in quel momento di distrazione, avevo voglia di ritrovarmi in una storia nella quale credere. Non volevo essere spettatore dell’amore tra un uomo e una donna. Volevo sentire che quel libro parlava del mio amore, di quello che avevo vissuto io, di quello che avrei potuto vivere. E lo facevo senza neppure capire se dall’altra parte ci fosse un uomo o una donna come autore, perché spesso dai nomi non è facilissimo comprendere chi siano. Leggevo questi libri e ogni volta pensavo “ma, c’è qualcosa che non va. Non quadra. Qualcosa non quadra…” al di là del sesso… ma qualcosa non quadra nel modo in cui i personaggi reagiscono in determinate situazioni. Non quadra il modo in cui i personaggi si esprimono in determinati momenti e perché non quadra? Perché da uomo anche se non condividi l’azione del personaggio, comprendi cos’è che lo muove. Comprendi il linguaggio, comprendi la modalità di pensiero che c’è dietro. Puoi non condividerla, ma comprendi quel meccanismo. Lì non c’era. Lì c’era una Giulia e una Ramona che si chiamavano Franco e Piero.»

(pausa)


Francesco: «Lily, poco fa Emiliano ha detto qualcosa di significativo. A te la risposta.»


Lily: «Sì, io ho due risposte principalmente. La prima è rivolta a te Francesco, perché parlavi che spesso sembrano… negli MM sembra di leggere di una coppia eterosessuale trasposta, invece di due ragazzi, e questo deriva dalla formazione di molte di noi che arrivano dalla lettura di Manga yaoi e lì la differenziazione nella coppia è molto fissa, si chiamano seme e uke, dove uno dei due è sempre attivo e l’altro sempre passivo. Lo stereotipo della coppia omosessuale come viene vista dagli autori di manga. Poi andando anche nella letteratura capisci che le cose non stanno veramente così e perciò ti stacchi un po’ da questo stereotipo e cominci a essere un attimino più versatile.»


Francesco: «Forse mi sono espresso male. Non volevo fare una critica nello specifico. Era semplicemente per dire che al di là dei ruoli che ricoprono i protagonisti all’interno del loro rapporto di coppia… io, da uomo che leggo, certi atteggiamenti li associo più a una figura femminile che maschile, ma è una cosa mia che non va a ledere, poi te l’ho detto, ovviamente la bravura sta nell’autrice e nell’autore nel saper cogliere e per fortuna negli ultimi tempi le cose sono migliorate, tu me ne dai conferma, perché tu sei una di quelle che riesce a raccontare delle coppie omosessuali nella loro veridicità, tutto qua.»


Lily: «No no, certo, ma volevo spiegare come mai a volte capita questa identificazione non molto veritiera. Per quanto riguarda quello che diceva Emiliano, in parte gli do ragione, però, quello che lui dice appartiene alla letteratura, non al Romance, perché, come diceva un’autrice straniera della quale non ricordo il nome, “non è come un uomo fa l’amore con un altro uomo, ma come una donna vorrebbe che l’uomo facesse l’amore con un altro uomo”… cioè, il pubblico del Romance MM è al 90% formato da donne, si rivolge a questo pubblico.»


Francesco: «Quindi secondo voi, la vera diatriba che c’è fra Romance e Novel, più che dell’argomento in sé, può essere dettato da una questione di genere, nel senso che libri, come giustamente hai detto tu Lily, che sono scritti da donne per altre donne hanno delle caratteristiche ben precise, un linguaggio descrittivo, una descrizione dei particolare quasi espansa all’inverosimile a differenza di una lettura scritta da un uomo che, in realtà, è più dinamica. Possiamo dire che la diatriba sta tra la scrittura dell’uomo e la scrittura della donna?»


Lily: «In parte anche sì, però la mia impressione è che la diatriba non provenga né dagli autori né dai lettori, ma dagli organi di stampa, infatti, sono spesso i giornalisti che denigrano il Romance nei confronti di una letteratura un po’ più veritiera.»


Francesco: «Emiliano, tu che dici, è una questione di scrittura di genere?»


Emiliano: «Credo sia una questione di genere, al di là della scrittura e al di là di quello che avviene durante il sesso. Il discorso che faceva Lily sul fatto di essere abituate a leggere i Manga è molto interessante e magari nasce davvero da quello, però l’aspetto sessuale è quello meno importante nella questione, perché… assolutamente, nel momento in cui leggo una scena di sesso voglio eccitarmi e ho bisogno di identificarmi, quindi quella scena deve essere veritiera, altrimenti chiudo il libro… ma è tutto ciò che c’è intorno. Tutto ciò che avviene prima e dopo è importante, perché non necessariamente, però magari ho frainteso io e mi butto avanti, non necessariamente l’uomo che nella coppia gay assume il ruolo passivo in camera da letto deve avere atteggiamenti che siano più vicini al genere femminile nelle altre situazioni. Paradossalmente, nella vita reale, molto spesso succede l’esatto contrario e cioè che chi è molto macho, poi in camera da letto preferisce altro. Quindi, in realtà, ciò che è importante, per me come lettore, quindi solo ciò che riguarda Emiliano, è tutto ciò che avviene prima e dopo il sesso. In quello lì è importante essere dentro il genere.»


Spero vi siate diverti e intrattenuti, poi, magari, ognuno manterrà il proprio punto di vista. L’importante, però, come scrivo anche nel mio Novel L’UNIVERSO COSPIRA, rimane questo: “è meglio essere ripudiato per quello che sei, piuttosto che amato per la maschera che ti consigliano di indossare.”


Tenetelo sempre a mente.


Emiliano

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